Psicologia dello sport

La psicologia dello sport è una vasta corrente di pensiero dove confluiscono diverse dottrine (psicologia, medicina, psichiatria, sociologia, pedagogia, filosofia, igiene, educazione fisica, riabilitazione, ecc) ed è pertanto un argomento di competenza multidisciplinare aperto al contributo che ciascuno può portare sulla base della propria preparazione specifica. Questa corrente di pensiero si basa sullo studio dei fattori mentali e psicologici che influenzano e sono influenzati dalla partecipazione e dalla prestazione nello sport, nell'esercizio e nell'attività fisica e sulle applicazioni delle conoscenze acquisite attraverso questo studio che ogni giorno viene effettuato.

L’influenza della mente sull’attività umana è stato un argomento già trattato nell’antichità. I greci avevano constatato durante i primi giochi olimpici che il destino di una competizione sportiva non dipendeva esclusivamente dalla prestazione fisica ma anche da altre caratteristiche strettamente connesse con la mente, come la furbizia, la capacità strategica dell’atleta e gli stati d’animo. Seppure l’importanza della psicologia è stata sempre riconosciuta, nell’ultimo secolo la psicologia dello sport si è contraddistinta come disciplina da approfondire e da conoscere per migliorare la performance sportiva e non solo.

Conseguentemente si è creata una nuova figura professionale che è andata affermandosi negli ultimi decenni: lo psicologo dello sport. Lo psicologo sportivo è un professionista che ha effettuato una serie di studi accademici e che ha, pertanto, conseguito delle competenze e un titolo riconosciuto. Dovrebbe aver conseguito la laurea in Psicologia ed essere abilitato alla professione con l’iscrizione all’albo degli Psicologi. Inoltre sono considerate fondamentali oltre all’esperienze maturate sul campo anche un training teorico sulla psicologia sportiva come un master o una specializzazione. Parlando dei compiti dello psicologo dello sport si può dire che rientra nel suo campo d'intervento la consulenza a singoli atleti, a società e a federazioni sportive, a enti pubblici e privati e a istituzioni con la finalità di perseguire diversi obiettivi come ad esempio:

  • offrire informazioni sui fattori psicologici dello sport

  • migliorare l’apprendimento dello sport

  • aiutare i giovani a maturare con lo sport

  • preparare un programma di preparazione mentale personalizzato

  • effettuare una consulenza

  • conoscere e utilizzare le dinamiche di gruppo

  • eseguire una valutazione psicodiagnostica

  • mirare al benessere psicofisico per ogni fascia di età

Erroneamente, nell’immaginario comune, lo Psicologo viene visto come quel professionista che “cura i matti” mentre non si prende in considerazione che l’intervento psicologico, soprattutto in ambito sportivo, non è teso a “curare” bensì a individuare quelle risorse che per una serie di motivi non riescono a essere espresse nella loro completezza. Tra le risorse su cui lo psicologo dovrebbe concentrarsi sono soprattutto gli stati emotivi che spesso vengono repressi o svalutati ma che possono diventare delle potenti motivazioni. Lo sportivo riesce ad accumulare una tale energia per superare delle prove fisiche e mentali durante le competizioni che spesso può andare in “tilt”. In questo caso il compito dello psicologo è quello di riequilibrare le forze interne dell’atleta al fine di raggiungere quello stato psicofisico che gli permetta di affrontare l’allenamento e le gare in modo maturo, competitivo ed efficiente. Gli strumenti di cui si avvale lo psicologo dello sport sono la psicodiagnostica che mira alla valutazione delle caratteristiche psicologiche generali e delle capacità cognitive dell'atleta, il pensiero positivo che dovrebbe accrescere l’autostima e l’auto efficacia dell’atleta, il goal-setting che punta alla definizione e all’analisi degli obiettivi e tutti i metodi che possono aumentare la concentrazione e il rilassamento dello sportivo. Un approfondimento a parte deve essere dedicato agli sport di squadra in cui non è solo l’individuo a contare ma tutto il gruppo che vi partecipa. La trasformazione di un collettivo in una squadra passa delle fasi molto precise e importanti che sono state studiate nei particolari e dove le relazioni tra i membri e il leader sono molto mutevoli. Le dinamiche che vengono a crearsi in questa situazione devono essere assolutamente considerate al fine di gestire al meglio le tensioni, le preoccupazioni, i dissensi e molti altri fattori che possono influenzare negativamente la coesione del gruppo e quindi la sua performance.

Le abilità mentali efficaci sono spesso acquisite dagli atleti per prove ed errori, attraverso anni di esperienza. Queste possono essere raffigurate nel seguente modo: